Cittadini inascoltati: per il Comune parcheggiare vicino a casa non è un diritto rivendicabile e non è credibile chi dice di sentirsi meno sicuro ad andare in bicicletta (magari con i propri bimbi) sulle nuove corsie ciclabili, tra auto, furgoni e autobus.
Il Consiglio aperto congiunto dei Quartieri Santo Stefano e San Donato / San Vitale, sul tema NUOVA VIABILITÀ CICLABILE (ZONA MENGOLI – LAURA BASSI VERATTI – ORIANI) dello scorso 20 novembre è stata un’altra occasione persa.
Dopo la delusione dell’incontro ristretto di giovedì 16 novembre, anche al Consiglio di Quartiere siamo stati ignorati e talvolta sbeffeggiati. A partire dal fatto che un consiglio annunciato come “aperto” è stato convocato in una sala piccolissima a cui tanti cittadini non hanno potuto accedere perché in breve tempo le iscrizioni sono state chiuse per raggiunto numero massimo.
Tutto il dibattito è stato indirizzato sulla sicurezza della corsia ciclabile nella carreggiata, evidenziando esclusivamente il punto di vista del ciclista (e nello specifico del cosiddetto “ciclista lepre”) come unico interlocutore dell’Amministrazione, e come rappresentativo degli interessi di tutti i cittadini.
Ricordiamo ancora una volta ai nostri amministratori che la realtà è ben diversa: la bici (che anche noi utilizziamo per gli spostamenti individuali in città) non può essere la soluzione per chi deve trasportare anziani o bambini, per chi non gode di buona salute, per chi lavora non in sede fissa ma deve muoversi in giornata tra diversi luoghi e fuori città, e per tante altre situazioni oggettive. Di conseguenza l’auto non può essere demonizzata, e con essa la necessità del parcheggio. E chi governa la città deve guardare agli interessi e ai bisogni di tutti, anche e soprattutto di quelli che sono oggettivamente più fragili, che risultano più penalizzati dalle scelte attuali.
Troviamo davvero avvilente, a fronte del nostro impegno (che sta togliendo tempo al nostro lavoro e alle nostre famiglie), dover riscontrare per l’ennesima volta che ci sono scelte “calate dall’alto” che non si vogliono mettere in discussione. Che i disagi così generati vengono liquidati con sufficienza (“col tempo vi abituerete…”). Che si continua ad ammantare di scientificità (contrapposta alla nostra “emotività”) una linea politica ideologica e miope.
I “contentini” proposti (poche strisce bianche e, udite udite, parcheggi a rapida rotazione!) non solo non migliorano ma addirittura peggiorano la situazione.
Troviamo non solo avvilente, ma anche irrispettosa, la chiara volontà di metterci in contrapposizione con la “Consulta delle biciclette”, come fosse una lotta ideologica tra noi e loro. Perché invece su molti punti “noi e loro” siamo d’accordo (certamente sugli obiettivi di città più sicura e meno inquinata).
Comporre queste diversità trovando un equilibrio sarebbe esattamente responsabilità e compito dell’Amministrazione, che invece ha scelto di assumere un atteggiamento di parte, privilegiando alcuni cittadini e discriminandone altri. Siamo a oltre 800 firme raccolte. Non bastano? Ne stiamo raccogliendo altre, e andiamo avanti nella nostra azione, per dimostrare a chi ci governa che sta mancando di rispetto ad una parte consistente di città.
Bologna vuole vivere!
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